Rassegna stampa
Se dovessimo misurare la giornata di ieri con l' applausometro, al teatro del centro Mariapoli a Cadine solo il presidente Sergio Mattarella è riuscito a battere l' arcivescovo Lauro Tisi. E ci è riuscito con un discorso di rara intensità ma in perfetta sintonia con ciò che il vescovo ha detto.
Il volto sorridente di Chiara Lubich si affaccia dai cartelloni che annunciano il centenario della nascita. "Sogno un mondo unito nella varietà delle genti", recita il motto (una citazione della stessa Lubich) scelto per questo evento dal Movimento dei focolari.
Il presidente Mattarella ricorda a Trento la fondatrice dei Focolari, Lubich, a cento anni dalla nascita: si è impegnata nel dialogo con tutti fondato sulla cultura della fiducia. Anche nell' abisso della guerra Trento «Si può essere forti, molto forti, pur essendo miti. E aperti alle buone ragioni degli altri. Anzi, in realtà, per dirla con sincerità, soltanto così si è veramente forti».
Attenzione, commozione, gioia. In Sala Depero all' interno del Palazzo della Provincia posti tutti occupati: in 240 hanno seguito in diretta dal maxischermo lo streaming della cerimonia in ricordo di Chiara Lubich. Piena a metà anche la vicina Sala Belli, con un' altra quarantina di persone.
Nel suo intervento di saluto il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti , riconoscendo il centenario come straordinaria occasione per far conoscere ai trentini la figura di Chiara Lubich, ha individuato tre caratteristiche che la legano alla sua terra.
Un rifugio dal quale usciranno solo nel maggio del 1945, a guerra finita.
In un mondo in cui «emergono continuamente correnti di particolarismi e di divisioni e sorgono nuovi muri e nuove frontiere» il messaggio di unità di Chiara Lubich è «di estrema attualità».
È stupefacente vedere come, sulle macerie della guerra, lo Spirito Santo, andando anche oltre i dettami teologici del tempo, abbia regalato a Chiara la capacità di riconoscere nel Cristo abbandonato il documento di un amore senza misura che non dice mai basta.
Una donna che aveva una visione del mondo e che il mondo se lo portava dentro. Con queste parole Alberto Pacher, ex sindaco di Trento, fa sintesi efficace della figura della fondatrice del Movimento dei focolari.
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