«Ha unito popoli e religioni, il suo pensiero è sempre vivo»

Corriere del Trentino

È una delle figlie illustri della nostra terra e oggi a ricordarla sarà la massima autorità dello Stato italiano. Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e promulgatrice della forza del dialogo in grado di unire persone popoli e religioni, è la figura al centro delle celebrazioni che ne ricordano i 100 anni dalla nascita, avvenuta il 22 gennaio 1920. A raccontarla è Jesús Morán Cepedano, copresidente del Movimento dei Focolari e per anni accanto a Chiara nella sua attività di ricerca di un umanesimo e di una pacificazione mondiale.



Chi era Chiara Lubich?
«Credo sia una delle grandi personalità che hanno segnato il XX secolo. Il secolo scorso è stato un periodo di grandi conflitti, con le due Guerre Mondiali. Ma è stato anche segnato da due grandi eventi nel segno dell' unità: la nascita delle Nazioni Unite e dell' Unione Europea. Queste due istituzioni raccontano il desiderio di risolvere i conflitti dell' umanità con la comunione e il dialogo, e questo è stato il dono che Chiara ha ricevuto e che ha diffuso nel mondo. Per questo Chiara e la sua ricerca di dialogo a 360° sono oggi una fonte di ispirazione per chiunque voglia lavorare in rete per l' umanità».



Com' era nella quotidianità?

«La cosa che più colpiva di lei era la capacità di amare ogni persona per quella che era. Sono sempre stato molto impressionato dallo sguardo di Chiara: quando ti guardava non esisteva nient' altro, era penetrante. Chiara era anche una persona estremamente semplice. L' ho avuta molto vicina perché è stata lei a nominarmi responsabile del Movimento prima in Cile e poi in Messico e a volte poteva sembrare estremamente fragile, anche fisicamente. Nonostante ciò la sua personalità trasmetteva una grande forza e un potere di trasformazione».



Uno dei fondamenti essenziali di Chiara e del suo Movimento è il dialogo. Quanto è importante oggi questo principio?

«È assolutamente decisivo.

Oggi come non mai l' umanità è pronta a essere se stessa. Lo dimostra anche la spinta alla globalizzazione, grazie alla quale si può trovare qualsiasi cosa ovunque e le persone si possono spostare molto facilmente. Ma viaggiamo ancora con una valigia piena di pregiudizi. Bisogna approfondire le basi culturali del dialogo per instaurare relazioni vere: non possiamo andare nel mondo costruendo muri. L' apertura al diverso è la realizzazione di ogni popolo. L' uomo è un essere che vive nella relazione e attraverso il dialogo, anche con chi non la pensa alla stessa maniera, si cresce e si cambia».



Il Movimento dei Focolari mette la donna al centro. Perché?

«É un movimento rivoluzionario e radicale: per statuto il presidente del Movimento può essere solo una donna. Come dice Papa Francesco l' umanità ha bisogno di tenerezza e generatività, caratteristiche non esclusive ma specifiche del femminile. Oltre al mito del leader carismatico e forte è nata un' altra idea di leader, costruttivo e relazionale, che guarda non solo a se stesso ma alla qualità dei rapporti».



In che direzione va il futuro?

«Per noi il centenario non è un' occasione per una commemorazione autoreferenziale, ma per incontrare Chiara e il suo pensiero. Vogliamo essere fedeli ai suoi principi ma anche creativi: agiamo facendo quello che avrebbe fatto oggi, non solo al passato. L' obiettivo è la fedeltà creativa: partendo dalle stesse radici cerchiamo di attualizzare il carisma dell' unità cercando nuovi linguaggi, metodi e strumenti».