GIORGIO LACCHIN Impossibile racchiudere un carisma in 21 voci.
Chiamiamoli spunti, allora, per celebrare una donna straordinaria e un Movimento presente in tutti i continenti.
Il centenario della nascita di Chiara Lubich (Trento, 22 gennaio 1920 - Rocca di Papa, 14 marzo 2008) vive oggi la giornata più importante: al Centro Mariapoli di Cadine per ricordare la fondatrice dei Focolarini ci sarà anche il presidente della Repubblica, Mattarella.
A pprovazioni pontificie.
Nel 1962 la prima approvazione pontificia ad experimentum : Papa Giovanni XXIII riconosce il Movimento dei Focolari con il nome di Opera di Maria.
L' ultima approvazione alle modifiche degli Statuti generali è del 15 marzo 2007.
B eatificazione. L' apertura della Causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Lubich è avvenuta il 27 gennaio 2015 nella cattedrale di Frascati. Papa Francesco ne ha evidenziato le motivazioni con un messaggio: «Far conoscere la vita e le opere di colei che, accogliendo l' invito del Signore, ha acceso per la Chiesa una nuova luce sul cammino verso l' unità». C ollegetto dei Cappuccini.
Lo si raggiungeva da via dei Cappuccini. Il 7 dicembre 1943, d' accordo con il suo confessore, Chiara si dona a Dio per sempre.
Viene posta così la
prima pietra del futuro Movimento dei Focolari.
«Intanto continuavo l' amicizia in Dio con le mie compagne», ricordò Chiara, «alle quali non tenevo nascoste le prime intuizioni o ispirazioni su tale opera ai suoi inizi».
D iffusione. «Il Movimento dei Focolari è presente in 182 Paesi, i membri sono 110mila, gli aderenti 2 milioni. In Trentino Alto Adige i membri - coloro che si incontrano più volte all' anno - sono un migliaio», racconta Paolo Crepaz, presidente del comitato promotore del Centenario a Trento. Fanno parte del Movimento circa 15mila cristiani di 350 chiese e comunità ecclesiali.
E conomia di comunione.
«Uno degli ultimi grandi progetti di Chiara», spiega Maurizio Gentilini, storico e archivista trentino, autore della biografia della Lubich pubblicata in occasione del Centenario.
«Un progetto lanciato nel 1991 in Brasile durante la forte recessione. Il principio consiste nella creazione di aziende e industrie gestite da società partecipate, organizzate in "poli" imprenditoriali, mettendo l' utile in comune».
F ocolare. Sul modello della "casetta di Nazareth", piccola comunità maschile o femminile di consacrati. Possono farvi parte anche persone sposate che rimanendo fedeli alla propria scelta di vita - vivendo, dunque, a casa propria - condividono con i vergini la scelta radicale del Vangelo e partecipano a molti momenti della comunità (preghiera, studio, lavoro, azioni di carità).
G en. Il movimento Gen (Generaz
ione Nuova) nasce nel 1966 ed è l' espressione giovanile del Movimento dei Focolari.
Nel 1967 Chiara rivolge un appello ai "suoi" ragazzi: «Giovani di tutto il mondo, unitevi!». Propone loro di «chiamare a raccolta il più gran numero possibile di ragazzi del mondo» e lanciare una grandiosa «rivoluzione d' amore».
H onoris causa. Nel 1996 Chiara riceve la laurea honoris causa in Scienze Sociali dall' Università di Lublino, in Polonia. Ne seguiranno altre 15 da università di Thailandia, Filippine, Taiwan, Stati Uniti, Messico, Argentina, Brasile, Malta, Slovacchia, Venezuela, Inghilterra e naturalmente Italia (laurea in Economia dalla Cattolica di Milano, in Teologia della vita consacrata dall' Università Lateranense di Roma).
I nondazioni. Il Movimento, scrive Chiara Lubich, «suscita un' invasione del Vangelo in tutti i campi umani: in quello politico, dell' economia, delle comunicazioni, dell' arte, della scienza, della sociologia, dell' educazione, della medicina. Sono le cosiddette "inondazioni" di Spirito nel mondo, come le definisce san Giovanni Crisostomo».
L oppiano. Prima nata delle 25 cittadelle dei Focolari (1964), Loppiano, in provincia di Firenze, è testimonianza di una convivenza multiculturale fondata sulla vita evangelica e conta 850 abitanti di 65 nazioni. Nei pressi della cittadella sorge il Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti, sede di 20 aziende che operano secondo i principi dell' Economia di comunione.
Nel 2008 a Loppiano è sorto l' Istituto Universitario Sophia che offre agli studenti una laurea magistrale in "Fondamenti e prospettive di una cultura dell' unità".
M ariapoli. Un unico nome per tre realtà distinte: i Centri Mariapoli (uno è quello di Cadine), luoghi adatti ad accogliere gruppi parrocchiali, ma non solo; le Mariapoli estive, cioè corsi estivi ma anche esperienze di vita vissuta alla luce del Vangelo (le prime si svolsero a Fiera di Primiero dal 1950 al 1959); le Mariapoli permanenti, vere e proprie città, come Loppiano.
N atalia. La prima compagna di Chiara è stata Natalia Dallapiccola. Abitava in via del Travai 74. Sotto la casa c' è, ancora oggi, la cantina dove Chiara si rifugia dal settembre 1943 al 1945 ogni volta che la città viene bombardata. «Il rifugio è il luogo della rivelazione», racconta Nino Carella, studioso e conoscitore del pensiero della Lubich, «a lume di candela, Chiara, Natalia e le prime compagne leggono il Vangelo e rimangono colpite, in particolare, dalla frase contenuta in quello di Giovanni quando Gesù si rivolge al Padre chiedendo "che tutti siano uno"».
O pera di Maria. Nome ufficiale del Movimento dei Focolari approvato dalla Santa Sede nel 1962. Il nome esprime la natura del Movimento: essere cioè «opera di Maria», nel senso di opera di cui Maria è il soggetto. Come gli statuti affermano all' articolo 2, il Movimento si propone di essere «una presenza» di Maria «sulla terra», «quasi una continuazione», per ridare Gesù all' umanità di oggi.
P opi e pope. «Chiara, avendo riconosciuto Dio come padre, sottolinea con forza che tutti gli uomini sono figli», spiega Nino Carella, studioso del Movimento. «I Focolarini che scelgono la vita in comune - siano essi sposati o vergini - vengono dunque chiamati popi e pope (bambini e bambine, in dialetto trentino).
Q ui c' è il dito di Dio.
Questa espressione venne usata da Carlo de Ferrari, vescovo di Trento, per suggerire che lo stile di vita ispirato da Chiara Lubich e nato nella città del Concilio era un dono di Dio. Siamo molto probabilmente nel 1947 ma la data non è certa.
R occa di Papa. Sede del Centro internazionale del Movimento, vicino a Roma. A Rocca di Papa c' è il governo dell' Opera di Maria (presidente, co-presidente, consiglieri) e c' è anche il Centro Chiara Lubich, l' archivio del Movimento.
S carpe. «Un giorno», ricordò Chiara nel 2001, «un povero mi ha domandato un paio di scarpe numero 42. Sapendo che Gesù si era immedesimato nei poveri ho rivolto al Signore, nella chiesa di Santa Chiara vicino all' allora omonimo ospedale, questa preghiera: "Dammi un paio di scarpe numero 42 per te, in quel povero". Uscita di lì, Duccia Calderari mi porge un pacco. Lo apro: c' era un paio di scarpe numero 42. Negli anni si sono succeduti episodi simili a questo, senza numero».
T rento ardente. Progetto di fraternità lanciato da Chiara nel 2001 quando tornò nella sua città e fu protagonista al Palasport di uno straordinario incontro con la popolazione. Era una bimba, Chiara, quando ammirando Trento dalla cima di una delle montagne che la circondano, disse: «Vorrei vederla incendiata d' amore».
U omo-mondo. «Di fronte alle sfide della società multiculturale, multireligiosa e multietnica che si profilava sin dall' inizio degli anni '70», spiega lo storico Maurizio Gentilini, «Chiara prospettò ai giovani la visione dell'"u
omo-mondo" che sa superare gli schemi limitati della propria cultura per aprirsi totalmente fi
no ad amare allo stesso modo la patria, la cultura e la religione altrui».
V oce. Maria Voce, calabrese, ha 82 anni e da dodici è presidente del Movimento de
i Focolari. Laureata in Giurisprudenza, è stata eletta il 7 luglio 2008 dall' Assemblea generale del Movimento dopo la morte di Chiara Lubich avvenuta il 14 marzo 2008.
Z aino. È il 14 maggio 1944, i bombardamenti rendono inabitabile anche la casa dei Lubich che devono sfollare. Non Chiara, lei dice a papà e mamma che deve rimanere - la sua comunità sta muovendo i primi, importanti passi - e di essersi
donata per sempre a Dio, qualche mese prima, col voto di castità. Chiara passa dunque il proprio zaino alla madre: è stato il momento più doloroso, ricorderà più volte.
L'Adige