Che il Movimento dei Focolari, e ciascuna delle nostre città, possano sempre essere quella “città sul monte” citata da Gesù nel Vangelo di oggi, che illuminano il mondo con la luce del Vangelo: questo l’auspicio del cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok, che oggi ha presieduto nel Duomo di Trento la concelebrazione della Santa Messa, nel contesto del convegno dei vescovi amici del Movimento dei Focolari per il Centenario di Chiara Lubich. Il cardinale, nella sua omelia, ha spronato i presenti ad essere sale e luce per il mondo: “Basta poco sale per dar gusto al nostro cibo – ha osservato –. Questo sale che dà gusto alla nostra vita e che preserva la convivenza umana da tanti mali, è il Vangelo, vissuto sine glossa, nella sua semplicità e nella sua radicalità”. “Questa città di Trento – ha proseguito – ne è privilegiata testimone: quando Chiara e le sue compagne, sotto le bombe della seconda guerra mondiale, hanno preso in mano il Vangelo, e quando hanno cominciato a metterlo in pratica, la loro vita ha preso tutt’altro sapore e ha cominciato a cambiare la vita di innumerevoli persone. Tra queste sono anch’io che vengo dalla lontana Thailandia”. Il cardinale ha inoltre ricordato la visita di Chiara Lubich in Thailandia nel 1997 e il suo incontro con i monaci buddhisti, quando il Gran Maestro la presentò come una persona che era lì “per donarci la luce che ha trovato”.
La messa, concelebrata da 130 tra vescovi e cardinali, è stata aperta dal saluto dell’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi: “La nostra comunità cristiana vi accoglie con gioia mentre fa memoria di questa sua figlia, Chiara Lubich – ha affermato Tisi – a cui lo Spirito Santo ha affidato il carisma dell’unità, suscitando in lei la straordinaria avventura di spingerlo fino ai confini del mondo. In questa mirabile missione Chiara ha trovato un padre ispirato nell’arcivescovo di Trento Carlo De Ferrari, che seppe riconoscere nell’intuizione di Chiara il “dito di Dio””. “Questa cattedrale – ha proseguito – custodisce il grande crocifisso, dallo sguardo intenso e commovente, che vegliò sui Padri del Concilio tridentino. Mi piace pensare che questa immagine, tanto cara al popolo trentino, abbia contribuito a generare in Chiara l’incontro con il Cristo abbandonato”.
I vescovi si sono poi spostati nella Sala Depero del Palazzo della Provincia per incontrare le autorità locali – il presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, il vicepresidente della Giunta Provinciale Mario Tonina, e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. Tutti hanno ricordato l’attualità del carisma di Chiara Lubich per il mondo di oggi e il suo profondo legame con il Trentino; e sottolineato come la presenza di tanti vescovi da tutto il mondo a Trento, già sede del Concilio, contribuisca a realizzare quella vocazione all’incontro di popoli e culture espressa dello statuto della città. Il cardinale Kovithavanij, da parte sua, ha osservato che il Trentino è un territorio che “Chiara in tutto il mondo ci ha insegnato ad amare”; e, parlando di come l’impegno a promuovere il dialogo assunto dai vescovi amici del Movimento sia cruciale anche in politica, ha assicurato agli amministratori locali “il nostro ricordo e la nostra preghiera affinché questa terra, che per storia e per posizione geografica si trova tra due culture, possa contribuire alla sua vocazione di frontiera che lavora all’unità”.
Con oggi, domenica 9 febbraio, si conclude la fase trentina del congresso dei vescovi; proseguirà da domani 10 febbraio fino al 12 a Loppiano (Firenze), cittadella del Movimento dei Focolari.
I testi dell'omelia e del saluto sono disponibili cliccando qui sotto.
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