“Chiara Lubich, Città Mondo” è il titolo della Mostra che il 7 dicembre alle ore 16:30 apre le celebrazioni per il Centenario della nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari.
Il racconto dei momenti significativi della sua vita, del suo pensiero e della sua opera si sviluppa in un percorso espositivo variegato, in cui documenti, scritti autografi e testimonianze fotografiche si accompagnano a video e istallazioni con cui interagire.
Ad ospitare questa narrazione è lo spazio suggestivo della Galleria Bianca di Piedicastello, a Trento, ricavato da un tunnel stradale in disuso, oggi parte di un più ampio complesso espositivo vocato al racconto della realtà storica e contemporanea locale. Un’area gestita dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, ente della Provincia autonoma di Trento, che promuove la mostra in collaborazione con il Centro Chiara Lubich, che opera per la diffusione del pensiero e delle opere della fondatrice dei Focolari. Un’esposizione che non nasce con un intento celebrativo, ma muove dal desiderio di riproporre ad un pubblico più vasto il messaggio della giovane trentina - che fra le macerie della guerra scoprì nel Vangelo l’unico ideale che non crolla e la via per una santità “accessibile” a tutti - per raccoglierne l’eredità e confrontarsi oggi con il suo carisma.
“CITTA’ - MONDO”. L’ITINERARIO CONCETTUALE ED ESPOSITIVO
Il titolo della Mostra individua un duplice percorso, di carattere storico e simbolico insieme. Prende avvio dalla realtà locale di Trento nei primi anni ‘40 per aprirsi alle realtà più variegate del mondo: è la storia della nascita e dello sviluppo del Movimento dei Focolari, che muove i suoi primi passi dalla “casetta” in quella “piazza dei Cappuccini, 2”, (l’abitazione di Chiara e delle sue prime compagne dove il carisma dell’unità nascente trovava prima attuazione e propulsione), per raggiungere i cinque continenti, ed oggi 194 Paesi con oltre 2 milioni di aderenti in maggioranza cattolici. Al contempo descrive, il carattere universale del messaggio della Lubich, per cui fin da subito persone da differenti Paesi cercano un incontro personale con Chiara, attratte da quella spiritualità dell’unità, capace di travalicare i confini fra razze, culture e religioni, e di costruire concretamente rapporti di fraternità.
La tensione nel binomio città-mondo, vissuto nella luce che ha attraversato la vita di Chiara, si manifesta così come relazione feconda, frutto di un segreto svelato a lei, che l’esperienza del percorso espositivo vuole consegnare.
La stessa Lubich in sé riunisce entrambe le dimensioni, per il suo essere cittadina del mondo, in dialogo con popoli e culture lontane. Nel suo pensiero la città è intesa quale luogo dialogico e relazionale, sintesi di realtà, prospettive, sensibilità e dimensioni molteplici, laboratorio di elezione per uno stile di vita
nuovo, che costruisce l’unità nella valorizzazione delle diversità. Un modello ideale da suscitare in tutti gli angoli della terra, per dare vita a “città nuove”, “città per la fraternità”, “bozzetti di mondo unito”, che per esse smette di proporsi come finalità utopica e si traduce in esperienza di vita concreta.
LO SPAZIO ESPOSITIVO DI PALAZZO SCOPOLI
In parallelo all’esposizione presso le Gallerie di Piedicastello, la Mostra trova spazio ulteriore nelle sale di Palazzo Scopoli, a Tonadico, nel comune di Primiero San Martino di Castrozza (Tn). Un luogo dal valore altamente simbolico, dove nell’estate del ‘49, Chiara, trascorrendo un periodo di riposo con le sue compagne nelle valli trentine, riceve un insieme di illuminazioni sul carisma dell’unità e sul futuro del Movimento.
MOSTRE NEL MONDO
Nel corso dell’anno di celebrazioni per il Centenario, la Mostra “Chiara Lubich, Città Mondo” sarà replicata in diverse capitali extraeuropee: New York, Città del Messico, Sidney, Mumbai, San Paolo, Gerusalemme, Algeri e Nairobi. L‘intero progetto ha ottenuto il Patrocinio dal Consiglio d’Europa.