Dopo la presentazione romana alla Sala Stampa Estera, le iniziative trentine per il centenario della nascita di Chiara Lubich sono state illustrate mercoledì 27 novembre anche in una conferenza stampa (foto sopra ufficio Stampa PAT) in Provincia con l'attesa conferma che anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in città il 25 gennaio 2020 per l'evento principale. Vogliamo vivere questo centenario non per trasformare Chiara in un'icona ma per consentire agli uomini di oggi di incontrare e rileggere il suo messaggio di fraternità universale, ha premesso Paolo Crepaz, presidente del Comitato organizzatore, annunciando il fitto programma che Vita Trentina presenterà in un numero monografico a fine anno. La principale è la mostra alle Gallerie di Piedicastello, anticipata dal direttore del Museo Storico Giuseppe Ferrandi, che sarà aperta nel pomeriggio del 7 dicembre alle ore 16.30: Chiara Lubich città mondo è il titolo che indica già la prospettiva. Il 13 dicembre sarà presentata la biografia del nostro collaboratore roveretano Maurizio Gentilini, archivista e studioso dei movimenti cattolici. Non mancheranno poi momenti di approfondimento dedicati alle emanazioni del Movimento in giugno un incontro interreligioso e proposte di itinerari sia in città che in Primiero, come ha sottolineato l'assessora primierotta Francesca Franceschi. Daniela Ranzi ha presentato una raccolta fondi per favorire la partecipazione fra i giovani e anche alcuni oggetti ricordo sostenibili - una borsa, una borraccia e un cubo di legno contenenti semi di nontiscordardime in vendita presso l'infopoint di via Olivetti e in altre sedi. Le autorità hanno evidenziato l'importanza dell'evento: per la città il sindaco ha puntato sull'attualità di Chiara, donna del noi e non dell'io, della luce e non del buio, del ponte e non dei muri, per la Provincia il presidente Fugatti ha sottolineato l'orgoglio per questa trentina che ha portato un messaggio di fraternità e di dialogo interreligioso in 180 Paesi del mondo. L'Arcivescovo Lauro Tisi ha ricordato ancora la trentinità di Chiara Lubich, il ruolo svolto dall'Arcivescovo Endrici nel riconoscere il suo carisma (Senza di lui, cari focolarini, il movimento non sarebbe cresciuto, ha detto), l'esperienza mistica del Cristo abbandonato che aiuta a scoprire la grandezza dell'amore gratuito che non domanda ritorni e anzi paga di persona la scelta del donare. Il Trentino - ha detto ancora Tisi citando Rosmini, De Gasperi e appunto Chiara Lubich - ha prodotto dei giganti, dobbiamo riappropriarci di questo Dna che è riuscito a rendere protagonisti a livello mondiale queste personalità.
Vita Trentina