“È bene, anche per i Vescovi, mettersi sempre di nuovo alla scuola dello Spirito Santo”: con questa sollecitazione di Papa Francesco si è aperto a Trento la mattina dell'8 febbraio il convegno internazionale “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità”, al quale hanno partecipato 5 cardinali e 123 vescovi amici del Movimento dei Focolari, in rappresentanza di 50 Paesi. In occasione del centenario della nascita di Chiara Lubich, il convegno ha approfondito il significato e il contributo del carisma dell’unità dei Focolari a servizio della Chiesa e dell’umanità. A leggere il messaggio del Papa è stato il coordinatore del convegno e arcivescovo il Bangkok, il cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, che ha anche guidato la delegazione ricevuta in udienza dal Santo Padre il 6 febbraio. Anche Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha fatto giungere un suo videomessaggio; in cui ha affermato che in un’epoca nella quale “ci sono sfide per la Chiesa in tutte le parti del mondo, siamo chiamati a una nuova inculturazione del Vangelo di Gesù, che faccia tesoro dell’esperienza del passato ma lo sappia riesprimere, con profezia, in questo nostro tempo. Per questo occorre anche aprirci e scoprire la forza rinnovatrice insita in tanti dei nuovi carismi presenti nella Chiesa di oggi”.
Dopo i lavori della mattinata, i vescovi hanno visitato la mostra “Chiara Lubich, città mondo” alla Galleria Bianca a Piedicastello; e preso parte all’evento artistico "Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina” nella chiesa di Santa Maria Maggiore - che ha visto i padri conciliari realmente presenti quasi cinque secoli fa -, occasione in cui hanno avuto un primo incontro con i cittadini presenti.
Momento culmine dell'incontro con la città è stata però la messa in Duomo la mattina di domenica 9, concelebrata da tutti i vescovi presenti e presieduta dal cardinale Kovithavanij; e aperta dal saluto dell’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi: “La nostra comunità cristiana vi accoglie con gioia mentre fa memoria di questa sua figlia, Chiara Lubich – ha affermato Tisi – a cui lo Spirito Santo ha affidato il carisma dell’unità, suscitando in lei la straordinaria avventura di spingerlo fino ai confini del mondo. In questa mirabile missione Chiara ha trovato un padre ispirato nell’arcivescovo di Trento Carlo De Ferrari, che seppe riconoscere nell’intuizione di Chiara il “dito di Dio””. “Questa cattedrale – ha proseguito – custodisce il grande crocifisso, dallo sguardo intenso e commovente, che vegliò sui Padri del Concilio tridentino. Mi piace pensare che questa immagine, tanto cara al popolo trentino, abbia contribuito a generare in Chiara l’incontro con il Cristo abbandonato”.
Il cardinale, nella sua omelia, ha spronato i presenti ad essere sale e luce per il mondo: “Basta poco sale per dar gusto al nostro cibo – ha osservato –. Questo sale che dà gusto alla nostra vita e che preserva la convivenza umana da tanti mali, è il Vangelo, vissuto sine glossa, nella sua semplicità e nella sua radicalità”. “Questa città di Trento – ha proseguito – ne è privilegiata testimone: quando Chiara e le sue compagne, sotto le bombe della seconda guerra mondiale, hanno preso in mano il Vangelo, e quando hanno cominciato a metterlo in pratica, la loro vita ha preso tutt’altro sapore e ha cominciato a cambiare la vita di innumerevoli persone. Tra queste sono anch’io che vengo dalla lontana Thailandia”. Il cardinale ha inoltre ricordato la visita di Chiara Lubich in Thailandia nel 1997 e il suo incontro con i monaci buddhisti, quando il Gran Maestro la presentò come una persona che era lì “per donarci la luce che ha trovato”.
I vescovi si sono poi spostati nella Sala Depero del Palazzo della Provincia per incontrare le autorità locali – il presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, il vicepresidente della Giunta Provinciale Mario Tonina, e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. Tutti hanno ricordato l’attualità del carisma di Chiara Lubich per il mondo di oggi e il suo profondo legame con il Trentino; e sottolineato come la presenza di tanti vescovi da tutto il mondo a Trento, già sede del Concilio, contribuisca a realizzare quella vocazione all’incontro di popoli e culture espressa dello statuto della città. Il cardinale Kovithavanij, da parte sua, ha osservato che il Trentino è un territorio che “Chiara in tutto il mondo ci ha insegnato ad amare”; e, parlando di come l’impegno a promuovere il dialogo assunto dai vescovi amici del Movimento sia cruciale anche in politica, ha assicurato agli amministratori locali “il nostro ricordo e la nostra preghiera affinché questa terra, che per storia e per posizione geografica si trova tra due culture, possa contribuire alla sua vocazione di frontiera che lavora all’unità”.
I vescovi si sono poi spostati lunedì 10 a Loppiano (Firenze), cittadella internazionale del Movimento dei Focolari, per proseguire il loro convegno fino al 12 febbraio.