«Dialogo, in nome di Chiara»

Trentino

Il messaggio di Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei Focolari, originaria di Trento, di cui si celebra quest' anno a Trento e in tutto il mondo il Centenario della nascita, resta attuale, fu premonitore, e l' auspicio è che sia di ispirazione per la comunità trentina e del paese. Ecco cosa emerge dalla messa celebrata ieri mattina in cattedrale a Trento e dal successivo incontro in Sala Depero con le autorità, con la partecipazione di oltre 130 vescovi e sette cardinali, provenienti per l' occasione da tutto il mondo. La messa in duomo è stata presieduta da Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok, e aperta dal saluto dell' Arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi.

Dopo la messa tutti si sono trasferiti nel Palazzo della Provincia, per un raduno laico in Sala Depero.

Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, è intervenuto ricordando che "Chiara Lubich è sempre stata attenta alla vita civile. Proprio nella città lei vedeva l' orizzonte dove realizzare la fraternità come valore universale, dunque anche laico. Si spingeva anche oltre, Chiara, dicendo che essendo un valore universale, la fraternità doveva esserci anche in politica. Mentre qualcuno oggi promuove la divisione, persiste l' attualità del sogno unitario di Chiara Lubich. Ce lo disse lei stessa nel 2001, nel suo ultimo intervento qui nella nostra città - Trento, non accontentarti, non chiuderti- Noi sindaci, e forse vale anche per voi uomini di chiesa, dobbiamo avere il carisma della sintesi". Il sindaco ha poi spiegato come le celebrazioni permettano di "rimettere in luce lo Statuto del Comune di Trento, come città dell' incontro e del dialogo".

L' arcivescovo Kriengsak Kovithavanij nel suo intervento, dopo aver parlato di Lubich come anticipatrice anche dentro la Chiesa, ha detto, rivolgendosi alle autorità politiche e militari presenti: "Siete chiamati alla responsabilità del governo. Vi incoraggiamo a seguire sempre il dialogo, che sicuramente vi aiuterà a guardare meglio. Preghiamo perché questa terra possa continuare a essere in mezzo a due culture, crocevia di storie vecchie e nuove, seguendo la sua vocazione di frontiera".

Il presidente del consiglio provinciale, Walter Kaswalder, ha parlato delle tradizioni cattoliche trentine a cui si ispirò Chiara Lubich e dell' autonomia come cornice di pace.

A dispetto delle aspre polemiche degli ultimi mesi sulle politiche della giunta provinciale leghista in materia di immigrati e cooperazione internazionale, il vicepresidente della Giunta provinciale Mario Tonina ieri ha detto: "Sappiamo quanto Chiara Lubich ha dato al Trentino e quanto possa ancora dare, trasmettendoci valori, approcci, capacità di visione. La vostra presenza qui ci ricorda come l' attenzione alle esigenze della nostra gente non può distoglierci dall' altrettanto importante attenzione a ciò che avviene al di fuori dei nostri confini ristretti. Quei confini, che solo pochi decenni fa, molti nostri concittadini hanno varcato in cerca di fortuna in paesi lontani, che oggi il mondo globalizzato sembra aver annientato, ma che spesso si annidano ancora nella nostra mente". Il convegno proseguirà fino al 12 febbraio, a Loppiano (Firenze), nella cittadella internazionale del Movimento dei Focolari.