GIORGIO LACCHIN Nessuno era certo che il presidente della Repubblica avrebbe preso la parola, ma alla fine non solo ha parlato ma lo ha fatto per quasi 14 minuti, spesso "a braccio", ricevendo in cambio un' autentica ovazione dalle 600 persone presenti nella Sala Marilen.
Sergio Mattarella è stato l' ospite d' onore, ieri al Centro Mariapoli di Cadine, dell' evento clou del centenario della nascita di Chiara Lubich, la trentina fondatrice del Movimento dei Focolari.
In prima fila, ad ascoltarlo, c' erano il governatore trentino Maurizio Fugatti e quello altoatesino Arno Kompatscher, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e il vicepresidente del Consiglio provinciale Alessandro Olivi. E ancora l' arcivescovo Lauro Tisi e Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari.
Parlando di Chiara, il presidente Mattarella ne ha richiamato il carisma dell' unità, «uno dei tratti fondamentali della sua spiritualità ed è la strada sulla quale ha camminato per tutta la vita, riuscendo a trasmetterne la necessità e l' urgenza a tante donne e uomini».
L' unità, per chi sa interpretarla davvero, «si traduce in fraternità verso tutti, a cominciare da chi ci sta vicino, cosa che a volte è la più difficile. La fraternità è un valore universale, che non ammette pregiudizi e barriere».
Chiara Lubich si è molto impegnata nell' ecumenismo, nel dialogo tra le confessioni. «Il dialogo tra le religioni - appare evidente in quest' epoca storica - è decisivo per la pace», ha detto Mattarella, «e Chiara lo aveva intuito con spirito di profezia. In base a queste indicazioni dobbiamo prosciugare i bacini d' incomprensione e di odio che strumentalizzano e stravolgono i messaggi religiosi».
In altri momenti è sembrato che il presidente volesse dire ai politici di oggi: ascoltate ciò che Chiara ha detto nelle assemblee più importanti, davanti ai Grandi della Terra; leggete ciò che ha scritto. E a un certo punto glielo ha letto lui stesso: «Espressione della fraternità in politica è amare la patria, quella altrui come la propria.
La più alta dignità per l' umanità sarebbe infatti quella di sentirsi un solo popolo, arricchito dalla diversità di ciascuno e per questo custode, nell' unità, delle differenti identità». Chiara Lubich ha pronunciato queste frasi a Stoccarda nel 2004. Perché Chiara, costruttrice di pace, «considerava la fraternità anche come una categoria politica». «Si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle buone ragioni degli altri», ha proseguito. «Anzi: per dirla con sincerità, come dimostra la vita di Chiara, soltanto così si è veramente forti».
E per costruire «occorre capacità di dialogo, occorre rispetto, occorre avere il senso del proprio limite. Bisogna essere capaci di cercare le verità presenti negli altri, anche in coloro che non la pensano come noi.
Questo in realtà è il senso civile dell' unità e del carisma che Chiara Lubich ha manifestato e ha diffuso».
Mattarella ha richiamato un' espressione usata pochi minuti prima da Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari: «l' estremismo del dialogo». Perché gli uomini e le donne che hanno maggior coraggio, ha proseguito il presidente, «sono coloro che avvertono la reciproca interdipendenza; che hanno la pazienza di costruire e la lungimiranza per guardare lontano».
Igino Giordani è un uomo politico da prendere come esempio, ha fatto capire Mattarella.
Giordani, che fece parte dell' Assemblea Costituente, «rimase colpito dai pensieri di Chiara, definendoli "tanto ricchi di dottrina, di sapienza, di fuoco". Giordani, che ho avuto la fortuna di conoscere, in gioventù, e di incontrare più volte, affascinava con la sua travolgente semplicità e autenticità».
Dallo spirito di fraternità dei Focolari è sorto anche un contributo allo sviluppo teorico e pratico: l' Economia di comunione. «È un orizzonte nuovo ma tutt' altro che marginale nelle società», ha detto il capo dello Stato, «un elemento importante nella prospettiva di economie sostenibili che sono quelle, naturalmente, compatibili con l' ambiente. Ma la sostenibilità fa anche superare le diseguaglianze, è quella che riesce a conciliare produzione e cura delle persone».
Chiara Lubich, «orgoglio trentino», ha avuto l' ispirazione e la capacità di fondare un movimento così importante, ha sottolineato Mattarella. «Un movimento che trasmette il suo carisma e continua a portare nel mondo i suoi insegnamenti».
L'Adige