Il carisma di Chiara Lubich e Mattarella

L'Adige

Un appuntamento importante da qualsiasi parte lo si voglia osservare. La presenza di Mattarella lo rende ancora più significativo. Forse c' è un filo sottile che unisce, sia pure in tempi e contesti diversi, Chiara Lubich e Sergio Mattarella. Oltre al comune credo religioso.

Silvia Lubich (che divenne Chiara all' atto della propria consacrazione laicale), rispose alla chiamata di Dio tra le macerie dei bombardamenti di Trento del 1943. Sergio Mattarella, maturò la scelta di impegnarsi in politica, stringendo tra le braccia il fratello Piersanti, ucciso dalla mafia 40 anni fa, raccogliendone l' eredità pur conscio dei rischi che avrebbe potuto correre.

Un altro filo è quello dell' unità, coniugato e declinato in ambiti diversi - uno religioso e l' altro istituzionale e politico - ma non per questo tra loro indifferenti. Nella densa biografia "Chiara Lubich: la via dell' unità tra storia e profezia" scritta da Maurizio Gentilini si ricorda che: «nell' estate del 1949, nella valle del Primiero, Chiara vive un' intensa esperienza mistica. La vive e la condivide con Iginio Giordani - intellettuale e uomo politico cattolico - e con le prime compagne. Gesù risorto si fa presente nell' unità, apre ad una comprensione ancora più profonda su Dio, sulla figura di Maria, sull' uomo, sul futuro di ciò che stava nascendo. La spiritualità dell' unità che verrà definita da quell' episodio segnerà l' anima e la vita di Chiara, e si rileverà il principio vitale alla base di ogni sua intuizione e realizzazione, capace di trasformare la vita di persone di ogni età, etnia, cultura e credo». È una intuizione che ritroveremo nello spirito e nei documenti del Concilio Vaticano II, dove si conferma che l' anelito all' unità è il terreno fertile per dare senso alle diversità e attraverso il dialogo (sempre rispettoso della peculiarità delle singole religioni e culture), poter ricostruire la famiglia umana. I focolari, le piccole comunità cellula costitutiva del movimento, in questi decenni si sono moltiplicati e sono presenti in tutti i continenti, mantenendo viva quella quotidiana testimonianza evangelica di comunione contro gli individualismi, i fondamentalismi e gli effetti più perversi della globalizzazione. Nati nell' epoca delle grandi divisioni (politiche, ideologiche, culturali), i focolari si dimostrano ancora una proposta feconda per interpretare ed affrontare la nostra epoca, caratterizzata dalla frammentazione. Il carisma di Chiara Lubich rappresenta una pianta che continua dare frutto,non solo nei contesti religiosi, ma anche in ambito culturale e civile, vivificando i valori laici del dialogo, della solidarietà e del riconoscimento dell' altro, e ponendo le relazioni alla base della vita dell' umanità intera.

Mattarella è quotidianamente impegnato a fare in modo che il delicato tessuto sociale di questo Paese non si laceri ulteriormente sotto le spinte delle diverse forme di massimalismo, condite da un linguaggio che - nei modi e nei toni - porta a favorire lo scontro. La sua insistenza a favorire il dialogo costruttivo appare sempre più un' impresa improba. La stessa stella polare della Carta costituzionale, a cui costantemente si richiama, viene giorno dopo giorno messa in discussione anziché valorizzata per tutto quello che ancora può suggerire. In questo Mattarella, uomo delle istituzioni, di laica e profonda religiosità, merita tutto il sostegno possibile.

Egli sa distinguere le due sfere, religiosa e civile, con grande rigore ma sa anche che occorre fare tutto il possibile per impedire che il dualismo tra società civile e società politica comprometta il tessuto democratico del Paese. Avverte che le pulsioni, le tensioni, i movimenti che animano la vita sociale vanno incanalati all' interno del confronto democratico. È qui che il terreno dell' unità diventa elemento e valore comune da salvaguardare e da valorizzare, perché solo all' interno della Chiesa, da un lato, e dei principi della Carta Costituzionale dall' altro, le diversità possono trasformarsi in ricchezza.

Luciano Azzolini Giornalista, ex parlamentare, già sottosegretario al governo.